Quanto era pagato un Dubat

dubat_alzabandieraI Dubat , erano guerrieri somali che formavano le truppe irregolari della Somalia italiana. Vennero creati con Decreto Governatoriale del 23 luglio 1924 da Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon come “Bande di confine” con il compito di pattugliare e difendere le ancora incerte frontiere della Somalia contro le razzie abissine. Nel gennaio 1925 i Dubat furono posti sotto il comando del maggiore degli alpini Camillo Bechis e rispondevano direttamente al Governatore. Vennero impiegati nella Somalia italiana dal 1924 al 1941, prima per la pacificazione dei Sultanati e quindi per la creazione definitiva della Somalia come colonia e dopo, durante la guerra d’Etiopia, sul Fronte Sud. Il nome Dubat significa “turbanti bianchi” (Dub=turbante At=bianco).
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Ma quanto era pagato un Dubat?
Sei mesi di ferma, 25 lire di anticipo all’arruolamento per comprare la maròda, stipendio mensile di 144 Lire per i gregari e 250 per il comandante.
“Gli arruolamenti – scriveva Camillo Bechis – li facevo personalmente e prima di accettare un dubat mi assicuravo che possedesse tutti i requisiti fisici e morali. […] Appena entrato nella banda il comandante gli impartiva l’istruzione individuale e gli faceva recitare la lezione: Io stare dubat che sempre pronto fare guerra per Governo e che avere paura soltanto di dio e di mio comando”.
Ai graduati del Regio Corpo Truppe Coloniali che hanno comando di banda spettava una indennità mensile di lire 200 se Jusbasci; di lire 160 se Bulucbasci, di lire 120 se Mutanz. Ai capi banda lire 200 e ai sottocapi lire 160 e a tutti gli armati spettava una indennità mensile di disagiata residenza di lire 24. Da tenere presente che la paga giornaliera in Somalia, per un lavoratore valido era di 5 lire.
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Alle spese di vitto e alloggio provvedevano per proprio conto e “allo scadere di ogni semestre di servizio è concessa ad ogni componente le bande una regalia di lire 40 a titolo indennità vestiario”; nei racconti del Bechis: “il rifornimento viveri ed oggetti di vestiario era effettuato a cura ed a spese dei dubat che mensilmente inviavano un incaricato degli acquisti ai mercati di Lugh, Oddur, Tigieglò e Giglei.”
dubat-somalia_de-vecchi_bechisNon vi erano né premi per l’arruolamento né per il congedo però “allo scadere del secondo anno di ottimo servizio nel grado le paghe mensili dei capi comandanti, dei capi banda, dei sottocapi e dei dubat vengono portate rispettivamente a L. 300, 225, 180, 160”1.
Nel Decreto di “Costituzione delle Bande Armate per le Residenze” del 27 Ottobre 1925 dell’Alto Commissario per l’Oltre Giuba Corrado Zoli, all’art.13: “Ai gregari licenziati per inabilità causata da ferita riportata in servizio ed agli eredi di quelli morti in operazioni di servizio viene corrisposto un compenso pari al doppio di tante quote mensili per quanti sono gli anni di servizio prestato”.
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Niente zaino e tascapane, nessun impedimento, “vince chi sa più resistere, chi ha più riserve d’energia, chi sa più reggere alla fame e alla sete”2 portando con se solo una bottiglia d’acqua e un pugno di granoturco, abolendo del tutto qualunque equipaggiamento, infatti il dubat è “resistentissimo alla sete, alla fame, alla fatica, alla corsa, nella quale è velocissimo, possiede una vista ed un senso dell’orientamento eccezionali”3.
All’art. 10 del Decreto del Commissario Zoli poc’anzi citato: “Non compete normalmente ai gregari alcuna razioni viveri. Tuttavia in caso di servizi particolarmente gravosi e disagiati per i quali sia necessaria un’assenza dalla sede della banda o dai distaccamenti di essa, superiore a giorni tre, potrà il Residente, con una disposizione motivata, da comunicarsi immediatamente all’Alto Commissario, concedere, in natura, la razione viveri che è stabilita per gli ascari del Corpo di occupazione. In ogni caso non potranno mai essere concesse razioni viveri in contanti”.
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di © Alberto Alpozzi – Tutti i diritti riservati
Il testo dell’articolo è una rielaborazione di alcuni contenuti del libro “Dubat – Gli Arditi somali all’alba dell’Impero fascista” di Alberto Alpozzi, prefazione Mario Mori, Eclettica Edizioni
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NOTE
1. Art. 5 del Decreto Governatoriale del 4 Settembre 1926
2. Sandri S., Sei mesi di guerra sul fronte somalo, Arti grafiche Bertarelli, Milano-Roma, 1936
3. Meregazzi R., Siek-Siek in Somalia, Bemporad, Firenze, 1928
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IL LIBRO “DUBAT”:
I dubat, bande armate di confine, furono un corpo militare coloniale d’élite formato dai migliori uomini dei clan somali di tradizione guerriera. Ammirati e temuti per le loro imprese al fianco dell’Italia segnarono la storia della Somalia. Vennero istituiti nel 1924 dal Quadrumviro Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon, governatore della Somalia italiana, per proteggere gli incerti confini dalle razzie abissine e per sequestrare le armi da fuoco che rendevano instabili e insicuri i protettorati nel nord. Comandati e organizzati dal maggiore degli Alpini Camillo Bechis i dubat fronteggiarono i clan riottosi in epiche battaglie che assunsero tutti i caratteri di una vera e propria guerra coloniale, supportata in alcune fasi da una divisione navale e una squadriglia aerea. Il testo ripercorre i combattimenti e le azioni dei dubat narrando l’epopea che portò per la prima volta alla pace e all’unificazione di genti e territori conosciuti oggi come Somalia, un tempo divisi tra clan rivali in costante lotta per la supremazia. Attraverso la voce dei protagonisti ci ritroviamo a vivere nella più lontana colonia italiana seguendo in diretta le operazioni militari. A parlare sono i telegrammi, le relazioni militari e ministeriali, i diari personali, le lettere private e i giornalisti dell’epoca. Centinaia di immagini fotografiche inedite completano il quadro storico minuziosamente ricostruito giorno per giorno. L’analisi dei documenti d’archivio ha portato alla luce trattati coloniali e convenzioni internazionali che non solo hanno ricomposto il contesto socioculturale nel quale maturarono gli eventi ma hanno anche svelato intrighi e traditori, i cui nomi, dopo quasi cento anni possono essere resi noti. Nel libro vengono forniti strumenti e tracce per un’analisi storica della politica coloniale italiana in Somalia e degli obiettivi imperiali nei primi anni del fascismo.
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3 thoughts on “Quanto era pagato un Dubat

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