Dalla “Guida dell’Africa Orientale Italiana” del 1938 edita dalla C.T.I. Consociazione Turistica Italiana, pag. 568 “Il Museo della Garesa” a Mogadiscio: Per una scala (fotografie di bassorilievi di Tebe relativi alla spedizione della regina Hatscepsut alla Terra di Punt; sintesi decorative tratte dai bassorilievi suddetti) si sale al 1° piano.
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Essi raccontano la spedizione organizzata dalla regina Hatscepsut nella Somalia settentrionale e rappresentano il più antico documento sulla Somalia.
I bassorilievi di Deir-el-Bahari riprodotti furono fatti realizzare dalla regina Hatscepsut per promuovere il suo personale successo ottenuto con una spedizione navale in cerca di incenso nel leggendario Paese di Punt una regione corrispondente alle terre che si estendono dall’Etiopia alla Somalia.
Con buona probabilità si trattava dell’attuale Corno d’Africa sede dell’aromata emporium, il più rinomato mercato degli aromi dell’antichità che si trovava presso Uadi Tohen, piccolo villaggio alla base dell’attuale capo Guardafui, chiamato nell’antichità proprio aromata promontorium, “il promontorio delle spezie o capo degli aromi, o terra della cannella soprannome derivato dal fatto che per secoli la cannella fu fra le merci maggiormente importate dall’Indonesia e dallo Sri Lanka verso la Somalia e successivamente esportata in Nord Africa, Medio Oriente ed Europa” (da “Il faro di Mussolini”, cap. 7, pag. 31).
Infatti solo in queste terre si potevano trovare tutte le principali risorse che forniva la terra di Punt, di cui riferiscono fonti egizie: oro, incenso, legni preziosi, avorio, pelli pregiate, ebano, pietre dure, penne di struzzo e soprattutto gli aromi sempre più richiesti nell’antico Egitto via via che il lusso e la raffinatezza entrarono nella vita privata facendo sorgere una vera e propria industria dei profumi favorita dalla fortunata spedizione navale della regina. Dei traffici dell’impero egiziano con la terra di Punt si hanno già notizie 2.500 anni prima di Cristo, quando il faraone Sahurè cercò di combattere senza successo il monopolio dell’incenso detenuto dalle tribù nomadi dell’Hadramaut. La regina Hatscepsut, figlia di Tuthmosis I, volle quindi effettuare una spedizione nella terra di Punt per consolidare il suo potere, riallacciando così quei contatti economici interrotti da cinque secoli.
Dalle iscrizione tramandate grazie ai bassorilievi di Deir-el-Bahari, che furono riprodotti nel 1930 nella Garesa di Mogadiscio, i cui locali vennero adibiti a sede del “Museo Coloniale della Somalia” (con collezioni etnografiche, zoologiche, geologiche insieme ad una biblioteca che raccoglieva tutta la documentazione militare e diplomatica della Somalia) si ha la cronaca della fortunata spedizione: “…le navi furono colmate fino all’orlo coi preziosi prodotti della terra di Punt, coi suoi pregiatissimi legnami oltre a molta odorosissima resina e a giovane incenso…”.
di Alberto Alpozzi – © Tutti i diritti riservati
ACQUISTA ORA a soli Euro 10,90 + s.p. il dossier “Come l’Italia fascista realizzava i musei in Africa” inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico. (No contrassegno)
ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM “ITALIA COLONIALE” PER RICEVERE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
Vuoi approfondire la storia delle colonie italiane e vorresti un consiglio? Ecco QUI l’elenco delle nostre pubblicazioni: libri, dossier e riviste. Tutti i testi sono a carattere coloniale e utili per conoscere la storia d’Italia in Africa senza i pregiudizi della dittatura del pensiero unico. Ordina i tuoi titoli inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it.
ORDINA inviando una mail a ilfarodimussolini@libero.it. Potrai pagare con Paypal, Postepay o bonifico
Pingback: Capo Guardafui. Dove si trova il faro Crispi | Faro Francesco Crispi - Cape Guardafui, Somalia A.O.I.
Pingback: Il faro di Mussolini di Alpozzi a Gorizia con Biloslavo | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: «Arrivo domani forma privatissima affettuosamente Balbo». | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Come era la Mogadiscio del 1928 capitale della Somalia italiana? | Faro Francesco Crispi - Cape Guardafui, Somalia A.O.I.
Pingback: Storia e visita al Museo della Garesa di Mogadiscio – Galleria fotografica | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: La leggendaria città perduta di Adulis torna alla luce dalle sabbie dell’Eritrea grazie ad una missione italiana | L'ITALIA COLONIALE
Pingback: Storia e origini della Carta d’Eritrea | L'ITALIA COLONIALE